Palermo, ARCIVESCOVO GIOVANNI PATERNO' O PATERNIONE, MEDAGLIA FUSA IN BRONZO, dopo il 1511, DOCTOR FVNDAMENTALIS MOR MDXI, SPL, (RRRRR) / medaglie italiane siciliane rare

Arcivescovo di Palermo, Emissione: dopo il 1511, Rif. bibl. Pollard, manca; Metallo: AE, gr. 196,66, (MP54357), Diam.: mm. 85,87, SPL, (RRRRR)
2.000,00 €
Disponibilita': Non Disponibile
SKU
54357
Conservazione:
55/70
Rarità:
90/100
Metallo e Patina:
90/100
Palermo, GIOVANNI PATERNO' O PATERNIONE, 1489-1511, MEDAGLIA FUSA IN BRONZO, Arcivescovo di Palermo, Emissione: dopo il 1511, D/ IOA • DE • PATERNIONE • MI • EPS • PAN • ARPS • S • R • E • CAR • DES •, busto con piviale a d., R/ DOCTOR • II FVNDAMENTALIS • II MOR • MDXI, in alto tiara, vessillo a s. e croce a d., Rif. bibl. Pollard, manca; Metallo: AE, gr. 196,66, (MP54357), Diam.: mm. 85,87, SPL, (RRRRR)

Nel testo "Del sotterraneo della Chiesa Cattedrale di Palermo", del Canonico Alessandro Casaro Professore di Fisica Sperimentale nella R. Università, Palermo, 1849, si parla dell'arcivescovo Giovanni Paternò di Catania, monaco benedettino, seppellito nella cattedrale di Palermo, nella maggiore delle sette piccole absidi della parete orientale, precisamente quella centrale, nel sarcofago n. 12. E' di origine greca e al centro è stato scolpito lo stemma della famiglia Paternò sorretto da due geni alati, ai lati due scene sacrificali. Il coperchio è costituito dalla splendida scultura di Antonello Gagini che ha riprodotto le sembianze dello stesso Arcivescovo, come fosse dormiente col capo un po' piegato su due cuscini. La figura ivi scolpita è certamente il suo ritratto somigliante a questa medaglia: la legenda ci dice che fu dapprima vescovo di Malta (1479-1489), poi Arcivescovo di Palermo (1489-1511) ed infine Cardinale. Al rovescio Doctor Fundamentalis sta a indicare, come soprannome, che divenne famoso per la sua dottrina. Il personaggio della medaglia è ampiamente citato dal palermitano Giovanni Evangelista Di Blasi (1720 - 1812), storico e monaco benedettino nella “Storia cronologica dei vicerè, luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia”. “Era vicerè in Napoli il conte di Ripacorsa, che fu chiamato in Ispagna, ed in suo luogo fu eletto dal re Ferdinando il nostro Raimondo de Cardona, il quale non volendo lasciare il regno senza governante, in virtù della facoltà, ch’ei avea nella cedola, in cui era stato eletto vicerè di Sicilia, scelse per presidenti del regno Giovanni Paternò arcivescovo di Palermo, e Guglielmo Raimondo Moncada conte di Adernò, e maestro giustiziere del regno. La partenza del Cardona dalla Sicilia dovette accadere nel principio del mese di ottobre. Ci mancano i documenti e della cedola viceregia, con cui sono eletti i mentovati due presidenti del regno, e del possesso, ch’eglino prender dovettero prima di accingersi a governare la Sicilia, da’ quali si ricaverebbe il preciso giorno, in cui cominciarono a reggerci; e solo troviamo nella regia cancellarìa il primo lor dispaccio, in cui sono sottoscritti, come presidenti del regno, a’ 12 di ottobre dello stesso anno 1509" . Giovanni Paternò di famiglia assai cospicua e conosciuta fu uomo dottissimo. Vestì egli la cocolla Benedittina e divenne così famoso nella giurisprudenza, che fu per sopranome detto il dottor fondamentale. Per i suoi meriti ebbe varî gradi nella sua religione, e fu poi abate di Santa Maria di Nuova Luce. Nel 1478 fu fatto vescovo di Malta, e di poi nel 1489 passò all’arcivescovado di Palermo: nella qual dignità dimorò fino alla morte, che accadde a’ 24 di gennaro 1511. Giulio II lo destinò al sacro collegio de’ cardinali, e lo chiamò a Roma per dargli il cappello, ma egli era troppo vecchio e poco dopo se ne morì. La Chiesa di Palermo molto deve a questo generoso e magnifico prelato. Le famose statue scolpite dal celebre Antonio Gagini, che faranno l’ornamento della Cattedrale che si sta con nuovo disegno rifabbricando, furono fatte lavorare di suo ordine. Fu egli, come abbiamo osservato, due volte presidente di questo regno di Sicilia. Nel museo del signor principe di Biscari evvi un medaglione coniato per questo prelato, nel di cui dritto osservasi il busto di questo presidente del regno con mitra in capo, attorno al quale leggesi: JOA • DE PATERNIONE • MIL • EPS • PAN • ARPS • S • R • E • CAR • DES •, cioè Joannes de Paternione militensis episcopus, Panormitanus archiepiscopus, sacrae romanae ecclesiae cardinalis designatus. Nel rovescio vi si vede il cappello vescovale, alla destra del quale sta il bacolo, e alla sinistra la croce, fra le quali insegne prelatizie, e sotto il cappello sta scritto: DOCTOR • FUNDAMENTALIS • MOR • MDXI • le quali ultime parole additano mortuus anno 1511.
Scrivi la tua recensione
Stai recensendo:Palermo, ARCIVESCOVO GIOVANNI PATERNO' O PATERNIONE, MEDAGLIA FUSA IN BRONZO, dopo il 1511, DOCTOR FVNDAMENTALIS MOR MDXI, SPL, (RRRRR) / medaglie italiane siciliane rare