Calabria, TARANTO, 281-240 a.C., DIDRAMMA, Emissione: 281-240 a.C., D/ ragazzo su cavallo a s., in atto di coronare il cavallo. Sotto alle zampe un piccolo Sileno che tiene nella destra la patera e nella sinistra la cornucopia, R/ Taras sul delfino a s., tiene nella destra una Nike con corona e con la sinistra la conocchia. A destra cristogramma, Zecca di Taranto*, Rif. bibl. Vlasto, 769 e ss.; Metallo: AR, gr. 6,06, (MG137745), SPL
Ex Gadoury 2019, n. 229.
La moneta, conservata nello slab, presenta la certificazione NCG ANCIENTS n. 4933584-010 con conservazione Ch AU, Strike 5/5 e Surface 3/5.
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* Taras, l'odierna Taranto, fu una delle più antiche colonie della Magna Grecia, fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C., più precisamente nel 706 a.C. Le fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea, parlano del trasferimento di Parteni figli di schiavi iloti e donne spartane, come coloni in questa zona per necessità di espansione o per questioni commerciali o perché a causa del sovrappopolamento vennero esclusi dalla distribuzione delle terre. Questi, approdando sul promontorio di Saturo e fissando i primi insediamenti, portarono nuova linfa di civiltà e di tradizioni. Secondo la leggenda, fu l'eroe spartano Falanto a guidare la spedizione dei Parteni dopo l’insuccesso del loro complotto contro gli Spartiati.
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