Sinodo Speciale per l'America, Emissione: 1997, Opus Enrico Manfrini (Stabilimento Stefano Johnson di Milano), Metallo: AE dorato, gr. 43,87, (MP132225), Diam.: mm. 49,93, FDC
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Un aspetto importante nella determinazione del valore di ogni singola moneta è la corretta ed oggettiva attribuzione dello suo stato di conservazione.
Per questo motivo, studiamo le tecniche di produzione ed analizziamo con la massima cura ogni esemplare, anche con l'ausilio di potenti lenti e, qualora necessario, anche con un microscopio.
La scala da noi utilizzata è quella riconosciuta in tutta Europa, che va da D (Discreto) fino a FDC (Fior di Conio).
Di seguito la scala utilizzata con una breve descrizione dei vari stati di conservazione.
La moneta è quasi completamente liscia: i suoi rilievi si intuiscono appena oppure forti segni ne deturpano la superficie.
La moneta è liscia e poco leggibile.
La moneta è molto usurata e, se i rilievi originariamente erano poco rilevati, alcune parti dell’esemplare possono non essere leggibili.
La moneta in questo caso ha circolato e ha evidenti tracce d’usura, che ne hanno già intaccato il bordo, il rilievo ed il disegno. Può avere colpi sul bordo, ma non deturpanti.
Si tratta di una moneta che ha circolato pochissimo e presenta leggere tracce di circolazione. Tutti i rilievi sono ancora nitidi, ma può avere piccoli colpetti sul bordo dovuti al contatto con altre monete.
È da considerarsi il più alto grado di conservazione. La moneta in questo caso non presenta alcun segno di circolazione e conserva la sua brillantezza originale, anche se è possibile ritrovare su di essa un esiguo numero di piccoli segni dovuti al contatto con le altre monete durante le fasi della produzione. Va detto che ancora oggi, solitamente nelle officine di zecca, le monete appena coniate cadono una sull'altra e vengono poi raccolte in sacchetti o in contenitori metallici.
Il Fondo Specchio (in sigla FS o Proof) non è da considerarsi uno stato di conservazione in senso stretto, ma uno speciale processo produttivo in cui si usano tondelli selezionati e lucidati e conii di particolare qualità, molto spesso cromati, che creano, dopo un'accurata lavorazione, monete con fondi speculari e rilievi satinati.
Nell'istogramma riportato nella scheda dell'esemplare viene riportato graficamente il livello dello stato di conservazione.
È stata scelta una scala in settantesimi per facilitare i collezionisti asiatici e americani che generalmente utilizzano per lo stato di conservazione la Scala Sheldon.
Eventuali ulteriori particolari difetti verranno indicati nelle note della stessa scheda.
Da sottolineare che poniamo grande attenzione nello scoprire l'eventuale presenza di restauri invasivi soprattutto sui grandi bronzi romani, volti ad aumentarne la conservazione e, quindi, l'appetibilità.
Sigla |
Descrizione |
C |
Comune o comunissimo |
NC |
Non comune |
R |
Raro |
RR |
Molto raro |
RRR |
Rarissimo |
RRRR |
Estremamente raro |
RRRRR |
Unico o soltanto alcuni esemplari noti |
Anche la qualità e l'aspetto del metallo di un esemplare sono un fattore molto importante nella valutazione.
Ogni moneta, nel corso della sua più o meno lunga esistenza, può avere subito i danni del tempo alla lega con cui è realizzata.
Tali difetti potrebbero esistere sin dalla sua produzione se il metallo utilizzato non era di qualità.
Questi danni potrebbero essere causati anche una non corretta pulizia o restauro.
Altro aspetto esaminato in questo parametro è la patina, quando presente.
Col trascorrere del tempo sulle monete può formarsi una sorta di velatura, spesso un oscuramento dello strato superficiale delle stesse, per l'azione della luce, dei processi chimici, degli agenti atmosferici ma anche a seconda di come sono state conservate nelle collezioni stesse.
Infatti una patina cosiddetta "da vecchia collezione" può rendere più gradevole un esemplare, metterne in maggiore risalto i rilievi ed aumentarne, di conseguenza, il pregio.
Le vere patine antiche, come quella verde sulle monete in bronzo romane o la cosiddetta "patina Tevere" non possono che aumentare l'attenzione dei collezionisti.
Sottolineiamo l'aggettivo "vera" da noi utilizzato, in quanto è tutt'altro che raro trovarsi di fronte a monete con patine o colorazioni artificiali create al fine di aumentarne il valore economico.
Quando queste antiche e belle patine sono presenti vengono indicate nella scheda stessa e sono anche oggetto di valutazione in questo parametro, come anche le patine di vecchia collezione, in particolare per l'argento.
Quando sono presenti colorazioni o moderne ossidazioni create artificialmente per confondere il mercato antiquario queste deprimono il parametro.
Potremmo avere una bassa percentuale anche per monete che presentano sgradevoli ossidazioni, corrosioni che producono una porosità più o meno accentuata, cristallizzazioni, cancro del bronzo (cloruri di rame) per i casi più gravi etc.
Al contrario si potrà arrivare ad una alta percentuale per monete integre con metallo esente da particolari problemi.
Anche una non corretta pulizia e una lucidatura aggressiva possono danneggiare il metallo; tali aspetti sono evidenziati nella scheda dell'esemplare ma rientrano nella valutazione di questo parametro.
Per le monete antiche un elemento fondamentale, spesso più importante della stessa conservazione, è la qualità estetica dei conii con cui sono state realizzate.
Monete con uno stile grossolano, poco curato avranno una valutazione bassa sull'istogramma. Mentre monete con uno stile più fine e ricercato avranno una valutazione superiore, fino ad arrivare al massimo grado per le produzioni numismatiche più artistiche.
Nel valutare una moneta è molto importante, soprattutto per le più antiche, in particolare per quelle coniate a martello, esaminare la qualità del processo produttivo e dei materiali usati per la coniazione.
Esemplari che presentano un largo tondello esente da fratture, dove la coniazione è centrata sia al dritto che al rovescio, riceveranno un'alta valutazione.
Monete che evidenziano una coniazione con forte battuta tale da produrre alti rilievi, riceveranno una quotazione elevata, riportata sull'istogramma.
Al contrario, esemplari realizzati con una battuta insufficiente o che presentano scivolature di conio otterranno una valutazione più bassa.
Uguale importanza è riservata alla produzione con conii non usurati e non arrugginiti.
Altro elemento di grande importanza per la valutazione complessiva di una moneta antica è la provenienza o pedigree, ovvero la certificazione dei vari passaggi della stessa nel mercato numismatico o la passata presenza nelle varie collezioni.
Una moneta con un pedigree datato, passata in aste numismatiche prestigiose (ad esempio Santamaria, Leu, Frank Sternberg) o che ha fatto parte di collezioni di grande importanza (ad esempio collezioni A. Moretti, A. Magnaguti, S. Pozzi) avrà una percentuale più elevata su questo istogramma rispetto ad una con una tracciatura soltanto recente o meno pregiata.
Naturalmente, non è sempre possibile riportare la provenienza di un esemplare per motivi di Privacy, ma ricordiamo che ogni moneta proposta dalla Moruzzi Numismatica ha una provenienza assolutamente legale e riportata nei registri delle autorità competenti.