Longobardi, LIUTPRANDO*, 712-744 d.C., TREMISSE, Emissione: 712-744 d.C., D/ DN LIVTPRDN RX, busto diademato con paludamento a d.; M nel campo a d., R/ SCS MHAHIL, San Michele** stante a s., regge una lunga croce con la mano d. e uno scudo con la s., Rif. bibl. Arslan, 48; Bernareggi, 76; Metallo: AU, gr. 1,31, (MB138548), Diam.: mm. 21,33, FDC, (R)
Ex Editions Gadoury 2020 n. 229.
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* Re longobardo (712-744), il cui obiettivo principale era quello di unificare la penisola. Per provare a raggiungere tale scopo, attaccò l'esarcato bizantino (727) e venne in conflitto con il papato, giungendo poi, in quanto cattolico, a una ricomposizione con Roma (728). Riprese anche il controllo sui ducati ribelli di Spoleto e Benevento (729). Nel 742 si riappacificò definitivamente con Papa Zaccaria (741-752) restituendogli alcuni territori. Amico dei Franchi, introdusse una legislazione ispirata ai principi cristiani.
** Il "guerriero" che combatte Satana e gli angeli ribelli, raffigurato con una lunga croce e uno scudo sul rovescio di questo esemplare. Innanzitutto, c'è da dire che è stato il primo Santo a comparire su una moneta, precisamente su un tremisse del Re longobardo Cuniperto (680-700). I Longobardi, che si erano convertiti al cattolicesimo sotto la regina Teodolinda (589-616), veneravano l’arcangelo Michele ed utilizzarono la sua immagine stilizzata per sostituire la Vittoria della monetazione tardo-imperiale prima e bizantina poi.
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