Stato Pontificio, CLEMENTE XI, GROSSO, A X, DATE ET DABITVR, zecca di Roma, ARGENTO, SPL, (Muntoni 121) / Papal States Pope Clement XI Albani SILVER COINS (monete papali d'argento - monete pontificie - moneta papale) Papst Clemens XI.

Stato Pontificio, CLEMENTE XI, Albani, 1700-1721, GROSSO, Emissione: A X, D/ stemma ovale in cornice a fogliami, sormontato da tiara, chiavi decussate, cordoni e fiocchi, R/ DATE ET DABITVR, in cartella con conchiglia in cimasa e nastri, Zecca di Roma, Rif. bibl. Muntoni, 121; Berman, 2423; Metallo: AR, gr. 1,60, (MX52360), Diam.: mm. 18,72, SPL

Tra il XVII e il XVIII secolo sono frequenti sulle monete citazioni di frasi del Vangelo, che i Pontefici usarono come una sorta di invito ad un comportamento attivo e cristiano nei confronti del denaro. La moneta quindi ebbe ancora una volta il forte valore comunicativo: l’intento era quello di trasmettere i principi cristiani attraverso le coniazioni su cui erano state incise legende tratte da brani delle Sacre Scritture. DATE ET DABITVR, “date e vi sarà dato” su di un grosso di Clemente XI ne è un esempio. Il versetto è tratto dal Vangelo di Luca (6, 38). La legenda vuole esortare a donare, perché la carità giova anche a chi la pratica. Attraverso la carità si segue l’insegnamento di Cristo e il denaro assume una doppia funzione salvifica: da una parte si aiutano i bisognosi nelle loro necessità materiali, dall’altra ci si prepara a godere dei frutti della ricompensa divina. Il denaro si trasforma così in "sorgente di vita" per chi da e per chi riceve.