Regno d'Italia, Africa Orientale Italiana, VITTORIO EMANUELE III, MEDAGLIA IN BRONZO, Lettera A - Prima emissione (1936), Fondazione dell'Impero - MOLTI NEMICI MOLTO ONORE, Opus Giuseppe Romagnoli e V. Perrone, SPL, (Casolari XIV-39) / medaglie italiane

Fondazione dell'Impero - MOLTI NEMICI MOLTO ONORE, Lettera A - Prima emissione, Emissione: (1936), Opus Giuseppe Romagnoli e V. Perrone, Rif. bibl. Casolari, XIV-39; Metallo: AE, gr. 20,79, (MY139366-506), Diam.: mm. 33,00, SPL Ex collezione privata. La medaglia è corredata da nastrino originale nei colori azzurro (6 righe) e nero (5 righe). *la foto di questo oggetto è generica ed indicativa dell’esemplare in vendita.
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139366-506
Regno d'Italia, Africa Orientale Italiana, VITTORIO EMANUELE III, 1900-1943, MEDAGLIA IN BRONZO, Fondazione dell'Impero - MOLTI NEMICI MOLTO ONORE, Lettera A - Prima emissione (1936), D/ VITT • EM • III • RE • D'ITALIA • IMP • D'ETIOPIA, testa nuda del Re a s.; sotto: Z coronata (simbolo della Regia Zecca) e lettera A (prima emissione); in basso, lungo il bordo: G. ROMAGNOLI, R/ nel campo, in alto: AFRICA ORIENTALE;,a s.: fascio Littorio e sotto l'ascia l'indicazione dell'autore (V. PERRONE); a d.: panorama etiopico con l'Amba Alagi; in basso, a d: il motto MOLTI NEMICI MOLTO ONORE su due righe; sotto: MUSSOLINI (firma in incuso), Opus Giuseppe Romagnoli e V. Perrone, Opus Giuseppe Romagnoli e V. Perrone, Rif. bibl. Casolari, XIV-39; Metallo: AE, gr. 20,79, (MY139366-506), Diam.: mm. 33,00, SPL

Ex collezione privata.

La medaglia, realizzata da Giuseppe Romagnoli (dritto) e V. Perrone (rovescio), presenta la lettera A al dritto, in quanto fa parte della prima emissione. E' corredata da nastrino originale nei colori azzurro (6 righe) e nero (5 righe).

Il 5 maggio 1936, con R.D. (27/04/1936) n. 1150, veniva istituita la medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale, con l’obiettivo di accordare un segno onorifico di riconoscimento a coloro che avevano partecipato alle operazioni. Nell’art. 2 veniva precisato che tale medaglia sarebbe stata coniata in bronzo 33 mm., con sul dritto l’effigie del Re Vittorio Emanuele III e sul rovescio il Fascio Littorio collocato a sinistra, con la legenda “Africa Orientale” in alto, il motto “Molti nemiciMolto onore – Mussolini” in basso e sullo sfondo un’amba, ossia la montagna tipica dell’altopiano etiopico. Veniva precisato nel Decreto che la medaglia si sarebbe portata al lato sinistro del petto, appesa a un nastro di seta della larghezze di 37 millimetri e formato da undici righe uguali alternate nei colori azzurro (6 righe) e nero (5 righe). Esistevano varianti riportanti incusse al dritto e a destra della “Z coronata”, le lettere “A” oppure “B”, “C”, “D”, “E”, “F”, “G”. Ogni letterina indicava differenti serie di conio o ditte che produssero le medaglie su concessione e con conii della Regia Zecca. La medaglia dell’Africa Orientale Italiana istituita nel 1936 fu conferita fino alla Seconda Guerra Mondiale al personale che operava in Africa in modo continuativo. La medaglia è stata ufficialmente abolita nel 2010, con decreto del Presidente della Repubblica del 13 dicembre n. 248. La paternità di questo motto è molto discussa; molti la attribuiscono a Benito Mussolini; altri a Giulio Cesare (la traduzione in latino è multos inimicos, honorem multum) e altri ancora al condottiero tedesco Georg von Frundsberg (1473-1528), ovviamente sconosciuto in Italia. Era un generale del Sacro Romano Impero della nazione tedesca che combatté per la casata Asburgo, e in particolare per l’imperatore Massimiliano I. Trascorse tutta la vita combattendo quasi ininterrottamente per gli Asburgo, soprattutto in Italia. Sembra che proprio a Vicenza, combattendo contro i veneziani nella battaglia di La Motta, veneziani che erano in numero soverchiante, il condottiero disse al suo servo che gli aveva fatto notare la sproporzione: “molti nemici di von Frundsberg, molto onore!”. Era il 1513. La frasemolti nemici, molto onoreè infatti erroneamente attribuita al De Bello Gallico di Giulio Cesare, dove al massimo è scritto “dopo aver ucciso molti nemici ed essersi procurati grande onore”. Ed è invece stata usata sicuramente in diverse occasioni da Benito Mussolini, la prima volta nel discorso pronunciato a Roma il 23 novembre 1931, tanto da divenirne una delle sue frasi più famose.

*la foto di questo oggetto è generica ed indicativa dell’esemplare in vendita.
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