Impero Romano, POSTUMO, 259-268 d.C., SESTERZIO PESO BASSO, Emissione: 259-268 d.C., D/ IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG, busto radiato con corazza e paludamento a destra, R/ FELICITAS AVG / S C, la Felicitas stante a sinistra con caduceo nella destra e cornucopia nella sinistra, Zecca di Lugdunum, Rif. bibl. R.I.C., 121/R2; Cohen, manca; Metallo: AE, gr. 9,44, (MR27361), Diam.: mm. 24,63, mBB, (R)
In uno studio del 1967 il francese Pierre Bastien ha evidenziato che le coniazioni di Postumo con la testa laureata sono da considerarsi sesterzi, mentre quelle con la testa radiata sono doppi sesterzi, nonostante tra i due tipi ci sia poca differenza di peso e modulo. Questi ultimi sono stati emessi successivamente ai sesterzi con la testa laureata, prendendo come modello il doppio sesterzio di Traiano Decio. In realtà mentre il doppio sesterzio di Traiano Decio aveva una notevole differenza in modulo e peso rispetto al sesterzio, quello di Postumo, che ha una lieve differenza rispetto al sesterzio, deve considerarsi una moneta fiduciaria, fatto che ha facilitato il compito dei falsari dell'epoca, che hanno emesso molte imitazioni. Le coniazioni, incluse quelle più tarde coniate da Colonia e dall'officina II, sono raggrupabili in tre gruppi ponderali di 9, 12 e 18 grammi (peso basso, medio e alto). Non è possibile chiarire se siano da considerarsi dei sottomultipli. La nostra classificazione segue questo criterio senza tenere in considerazione le evidenti differenze di diametro o diametro del conio come elemento dirimente.
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