Impero Romano, Fenicia, GIULIA DOMNA, Moglie di Settimio Severo, 193-211 d.C., BRONZO, Emissione: 215-216 d.C., D/ IOYΛIA CEBACTH, busto drappeggiato a destra, R/ TPI-ΠO-ΛI-TΩN, tempio tetrastilo di Zeus Hagios con un'aquila nel frontone; al centro: altare; ai lati: statue di Helios e Selene; in esergo: ZKΦ (data), Zecca di Tripoli*, Rif. bibl. B.M.C., 73; Rouvier, VI, 1721; Metallo: AE, gr. 15,83, (MR99359), Diam.: mm. 27,22, BB, (NC)
Ex Gorny & Mosch 191, n. 1870.
* Città fondata in data ignota (forse VII secolo a.C.) da Tiro, Sidone e Arado in comune: era divisa in tre quartieri, ognuno circondato da mura. La fondazione va paragonata alla costituzione di Naucrati in Egitto, servendo allo stesso scopo di un'organizzazione commerciale delle città fondatrici solidale, ma separata nei singoli interessi. Della storia successiva in età greca e romana sappiamo assai poco. Era dominata al tempo di Pompeo da un tiranno, Dionisio, che fu posto a morte da Pompeo stesso. Un'iscrizione del tempo di Adriano la dice fornita di autonomia; ebbe nel III secolo d.C. una delle zecche per la monetazione provinciale. Oggi è capoluogo della provincia del Libano-Nord. Caratteristici sono i mercati di legumi, stoffe e spezie (sūq). Importante porto commerciale collegato ai giacimenti petroliferi iracheni (Kirkuk) e sbocco di un’ampia regione agricola, è sede di industrie tradizionali (alimentari, tessili, concerie) e di impianti chimici, siderurgici e petrolchimici. La città è centro amministrativo e religioso di primaria importanza (sede di un vescovado maronita, greco-ortodosso e greco-cattolico).