Impero Romano, COSTANZO I CLORO, Cesare, 305-306 d.C. d.C., FOLLIS, Emissione: 296-297 d.C., D/ COSTANTIVS NOB CAES, testa laureata a destra, R/ GENIO POPVLI ROMANI / P T, il Genio stante a sinistra con il modius sul capo ed il mantello sulla spalla sinistra, tiene una patera nella mano destra ed una cornucopia nella sinistra. A sinistra una stella, Zecca di Ticinum*, Rif. bibl. R.I.C., 32a; Cohen, 107; Metallo: AE, gr. 9,97, (MR26907), Diam.: mm. 28,27, qFDC
* Città del Friuli Venezia Giulia. Colonia fondata dai romani nel 181 a.C. nel paese dei carni, rinforzata e ingrandita più volte, dal 90 a.C. divenne municipio. Quartiere invernale di legioni e luogo di soggiorno imperiale, nel Basso impero fu sede del prefetto della flotta veneta, ma alla fine dell’impero tornò a essere una fortezza. Devastata da Attila nel 452, fu abbandonata al momento dell’invasione longobarda (568). Agli albori del Mille, divenuta punto di afflusso delle merci dirette in Germania, rinacque; sede del patriarca, era retta da un podestà di nomina patriarcale. Alla signoria dei patriarchi si sostituì nel 1509 la dominazione austriaca e Aquileia si ridusse a un modesto villaggio. Nella vasta area archeologica di Aquileia si conservano resti del foro, un tempietto di Giove, un teatro, un anfiteatro, un circo e altri monumenti. Gli scavi condotti nella parte occidentale della città hanno messo in luce un vastissimo complesso quasi certamente da identificare con il palazzo imperiale.